Volontari

Un volontario e un cittadino

Le associazioni di volontariato organizzato di protezione civile sono presenti in tutta Italia. I volontari vivono e operano sul territorio, lo conoscono e a loro volta sono conosciuti dalle istituzioni locali e dai cittadini. Chi meglio di loro per fare informazione sui rischi che su quel territorio insistono?

Ecco perché il cuore di Io non rischio è rappresentato dai volontari di protezione civile: cittadini formati e preparati che incontrano i propri concittadini per parlare dei rischi naturali e antropici che interessano il Paese e delle buone pratiche da adottare per ridurne gli effetti.

Ogni anno, sul sito di Io non rischio, viene comunicata l’apertura della raccolta di adesioni rivolta alle associazioni di volontariato che intendono partecipare alla campagna. Le organizzazioni che hanno già preso parte a Io non rischio in passato possono inoltrare la domanda collegandosi al portale www.gestionaleinr.it utilizzando le credenziali in possesso.

Le associazioni che partecipano per la prima volta, invece, devono compilare un modulo, raggiungibile dall’homepage dello stesso portale, e poi proseguire con l’iter di adesione.

Possono presentare la richiesta tutte le associazioni di volontariato di protezione civile già iscritte nell’Elenco territoriale della Regione o Provincia Autonoma di appartenenza o la cui iscrizione è in fase di perfezionamento. Eventuali eccezioni saranno gestite dalle strutture regionali o provinciali di riferimento. Una volta chiusa la fase di raccolta delle adesioni, le domande vengono sottoposte a un processo di validazione da parte dei referenti delle Organizzazioni di volontariato nazionali e delle Regioni e Province Autonome.

Il “formatore” Io non rischio è il volontario che ha il compito di trasmettere le conoscenze sulla campagna, i rischi e le buone pratiche di protezione civile ai volontari che incontrano i cittadini in piazza. Per diventare “formatori” i volontari devono superare con successo diverse procedure selettive e uno specifico percorso formativo.

Il numero dei formatori non è prestabilito, ma viene definito annualmente da ogni Regione e Provincia Autonoma in base a specifiche esigenze, anche al fine di garantire un’adeguata copertura territoriale.

Tra i requisiti necessari per partecipare al bando di selezione, pubblicato annualmente sul sito di Io non rischio, ci sono: il possesso di una formazione base di protezione civile, l’iscrizione da almeno due anni ad una Organizzazione di volontariato inserita nell’elenco territoriale della Regione di appartenenza e l’aver già ricoperto il ruolo di “comunicatore” in una piazza Io non rischio.

Alla chiusura dei termini della presentazione delle candidature, ciascuna Regione e Provincia Autonoma nomina un’apposita Commissione per valutare i candidati. I volontari che superano con successo tutte le procedure selettive seguono prima un’attività di formazione generale a Roma e poi un'altra a livello regionale.

Al termine del percorso, i formatori sono inseriti in uno specifico albo e sono sottoposti a una valutazione periodica del ruolo sulla base di impegno, efficacia e disponibilità.

Per facilitarli nell’organizzazione dell’attività di formazione che dovranno svolgere sul territorio, a ciascun formatore viene fornito un kit con i materiali e gli strumenti da utilizzare. A disposizione anche una piattaforma e-learning per approfondire gli argomenti più importanti della campagna.

I “comunicatori” sono i volontari che hanno il compito di diffondere le buone pratiche di protezione civile tra i cittadini. Sono le stesse associazioni di protezione civile a scegliere quelli più adatti a ricoprire questo ruolo.

Gli aspiranti “comunicatori” devono partecipare, nei mesi che precedono la campagna, ad uno specifico percorso formativo organizzato dai volontari formatori, coordinati dai referenti Io non rischio delle Regioni e delle Province Autonome.

Per assicurarsi che tra tutti i comunicatori ci sia omogeneità nel livello di conoscenze, sul territorio possono essere organizzate anche delle giornate di “refresh” (ripasso) per consentire ai volontari di approfondire alcuni temi ed esercitarsi in simulazioni pratiche. Soltanto al termine di questo articolato percorso formativo i comunicatori sono pronti a incontrare i cittadini in piazza.